Fumo: rischio morte fumatrici alle stelle da anni 60 a oggi


LONDRA - Il rischio di morte delle donne fumatrici è aumentato tantissimo fino ad essere, oggigiorno, oltre 25 volte maggiore delle non fumatrici. Il fumo 'annulla' del tutto l'aumento di longevità che si è verificato nella popolazione grazie ai progressi in campo medico.

Lo rivelano due studi pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM), il primo condotto da Michael Thun della American Cancer Society (ACS). Il secondo, di Prabhat Jha del St. Michael's Hospital alla University of Toronto, ha calcolato che i fumatori di entrambi i sessi perdono in media 10 anni di vita rispetto ai non fumatori e che i fumatori che muoiono prematuramente perdono in media 20 anni di vita. La prima ricerca ha preso in esame moltissimi dati su 2,2 milioni di donne fumatrici in differenti decenni (1959-65, 1982-88, 2000-2010), a partire dagli anni 60 fino ad oggi. Gli studiosi hanno visto il rischio di morte per cancro ai polmoni e per broncopneumopatia cronica ostruttiva in ogni decennio esaminato per le fumatrici e per coetanee non fumatrici.

È emerso che il rischio di morte delle fumatrici è andato aumentando negli anni via via che le differenze di genere nei comportamenti legati al fumo (inizio in età adolescenziale, consumo di molte sigarette etc) sono diminuite e nonostante le donne tendano a fumare sigarette vendute come light, segno che questa dicitura non corrisponde affatto a un prodotto di più salutare come si vuol far credere.

Per le donne che hanno fumato negli anni 60, il rischio di morte per tumore era di 2,7 volte maggiore rispetto alle non fumatrici; lo stesso rischio era di 25,7 volte maggiore per il gruppo di donne del periodo 2000-2010. Il rischio di morte per broncopneumopatia era di 4 volte maggiore negli anni 60, di 20,5 volte maggiore oggi. I risultati mostrano che quando le donne fumano come gli uomini, il loro rischio di morte non è da meno.


ATS, 23.01.2013

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