GE: infezioni in ospedale calate grazie ad alimentazione migliore


GINEVRA - Il rischio di contrarre un'infezione nosocomiale nel reparto delle cure intensive diminuisce del 20% migliorando l'alimentazione dei pazienti. Lo dimostra un'esperienza condotta dagli Ospedali universitari di Ginevra (HUG), i cui pazienti sono stati nutriti simultaneamente per sonda e per via intravenosa.

Lo studio ha rilevato in primo luogo che la nutrizione artificiale tramite una sonda introdotta nello stomaco non è in grado di coprire l'elevato fabbisogno energetico dei pazienti in cure intensive. L'alimentazione insufficiente aumenta in particolare il rischio di contrarre un'infezione.

I ricercatori hanno deciso di completare l'alimentazione dei pazienti con la nutrizione simultanea per via intravenosa. Il metodo è stato sperimentato presso 305 pazienti dal quarto giorno del loro ricovero in ospedale, per la durata di cinque giorni.

Il numero delle infezioni nosocomiali presso i pazienti è diminuito del 20%. Inoltre, i malati hanno superato più rapidamente la fase critica, il numero di giorni della cura antibiotica è diminuito, come pure la durata dell'assistenza respiratoria. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista medica "The Lancet".

In Svizzera, le infezioni nosocomiali provocano circa 2000 decessi all'anno. Secondo i ricercatori ginevrini, ogni caso genera costi oscillanti fra 15'000 e 50'000 franchi.


ATS, 06.12.2012

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