Italia: da medici famiglia ancora poca fiducia nei generici


MILANO - I medici di famiglia italiani hanno ancora poca fiducia nei confronti del farmaco generico, perché "non sono pienamente convinti della sua efficacia terapeutica". I pazienti, invece, cominciano a richiederlo sempre più frequentemente. A dirlo è un sondaggio del Centro Studi Merqurio su 204 medici di base in tutta la vicina Penisola.

Alla domanda se il farmaco equivalente ha la stessa efficacia di quello 2di marca" solo il 37,6% dei professionisti ha risposto sì, mentre il 37,4% non ne ha fiducia. "Un dato - dice l'indagine - in parte smentito dalle indicazioni sulle prescrizioni, effetto probabilmente delle varie campagne a favore del farmaco non griffato". Il 42,6% prescrive sempre il farmaco di marca, ma 57,4% specifica il principio attivo.

I pazienti, invece, dimostrano di essere più convinti: la maggior parte (64,8%) "in linea di massima è ben disposta nei confronti dell'equivalente, con una punta del 21% che spesso lo richiede e un 43,8% che lo accetta ma solo in alcuni casi". Resiste uno zoccolo duro del 35,2% che invece non vuole assolutamente saperne di assumere un generico.

Infine, riguardo al recente decreto dell'Agenzia del farmaco che ha ridotto i rimborsi per i generici (cosa che ha causato un aumento di costo al cittadino di alcuni farmaci, da alcuni centesimi a pochi euro) la risposta dei cittadini è più frammentata: il 23,5% sostiene che con il decreto si favorisce la vendita degli equivalenti, il 19,7% ritiene i tagli inutili mentre la restante parte è dubbiosa sull'efficacia del provvedimento, tranne un 15% che non ne è nemmeno informato. I tagli, però, per il 37% "comprometteranno la qualità del generico, a cui va aggiunto un altro 32,7% che ne ammette la probabilità".

ATS, 09.05.2011

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